BCE — Biblioteca Clandestina Errabonda

La Biblioteca Clandestina Errabonda (B.C.E.) nasce nel settembre 2004 con un obiettivo: formare, a Livorno, la nuova generazione di lettori. A Livorno si legge poco (poche librerie, una sola vera biblioteca comunale…). In realtà in tutta Italia si legge poco. Questo è dovuto a vari motivi che non indagheremo in questa sede. E’ importante il dato di fatto. Cosa fare per invertire questa tendenza?
Questa è la nostra risposta.
Tenteremo di mettere in contatto gli autori più innovativi che la scena italiana (e non solo) ci propone, cercandoli anche fra quelli poco conosciuti o ancora alla ricerca di affermazione, con i lettori, al fine di stimolare dibattiti e creare interesse verso libri che non vivono di battage pubblicitario. Questo senza negarci la possibilità di interagire con dei “nomi”.
Anche la formula vuole essere innovativa, pur ripercorrendo una prassi un tempo decisamente normale: imbandiremo una tavola alla quale sedersi, autori e lettori. Sostituiremo la mistica paludata dei palchi, con quella di briciole, di fogli sparsi, di bicchieri di vino. Quella delle parole vane e delle chiacchiere spesso futili con un vero scambio, fatto di partecipazione e passione. Cercheremo di abbattere il muro che separa lettori e autori.
Come racconta il nome, ci proponiamo come biblioteca. Per adesso in fieri (ma abbiamo già raccolto oltre un migliaio di volumi, altri ne arriveranno…). Ogni autore ci donerà un libro, un inedito, qualcosa di scritto o in bozza. Questo materiale andrà a costituire la biblioteca presso il dNc – Villaggio scolastico Alfredo Nesi, dove ci riuniremo. Nelle intenzioni c’è quella di renderla abbastenza fornita da poter essere “usata”.
Sognamo un via vai dei nostri libri…
Esattamente come una biblioteca. Dove trovare testi che altrove non potreste consultare.
Clandestini.
Non perché ci sia l’intenzione di agire al di fuori della legalità ma per richiamare lo stile carbonaro che segna le comunità di lettori di oggi. Sette segrete (ma rigorosamente aperte a tutti), composte di elementi che condividono gesti ad altri incomprensibili.
Errabondi.
Perché nel dna portiamo la voglia di girare. A testimonianza di questo, pur rimanendo stabili nel luogo cui facevamo cenno prima, gireremo con la mente, incontrando autori di altre città, regioni, paesi. E non escludiamo la possibilità di spostarci, per invadere altri spazi, in altri luoghi, città regioni, paesi. Useremo questo come grimaldello per scardinare la storica “chiusura” della nostra città.
La natura degli incontri e della sala ci consente di ospitare almeno una quarantina di lettori. Per questo vi consigliamo di chiamare i nostri numeri per assicurarvi un posto. Siete liberi di piombare da noi a sorpresa, ma non garantiamo la sedia. Consideriamo la B.C.E. una “cosa” aperta ed effettueremo, ogni mese, una riunione per parlare degli autori che ci visiteranno, consiglieremo letture e discuteremo, ascolteremo consigli, richieste.
Decideremo insieme le vie da intraprendere.
Ci proponiamo così di mantenere alta l’attenzione per riuscire in quello che non è riuscito a nessuno nella nostra città: costituire una comunità aperta, alternativa nelle scelte, che non guardi dall’alto o dal basso. Nel nome della vera partecipazione e dello scambio paritetico.